Ricerca

Gli allievi e i docenti del “Rapisardi” sperimentano le modalità narrative dei cantastorie

Paternò, 8 febbraio 2025

Utente Admin M. Rapisardi

da Admin M. Rapisardi

0

Articolo di Newsicilia.it

Al fine di recuperare le prospettive comunicative proprie della canzone popolare siciliana, alle ore 18 di sabato 8 febbraio, al Piccolo Teatro di Paternò in via Monastero si è svolta la Giornata conclusiva del Progetto “La piazza, la scuola e la parola cantata – Il valore didattico del sapere critico e dello spettacolo multimediale dei cantastorie”, promosso dall’Associazione Culturale “Busacca”, che ha visto la partecipazione attiva di allievi e docenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Mario Rapisardi”.

Il progetto dei cantastorie del “Mario Rapisardi”

L’evento, aperto dai saluti del sindaco dott. Antonino Naso e dell’assessore alla Cultura dott. Giovambattista Caruso, è stato curato dalla dott.ssa Francesca Busacca, erede della celebre famiglia di poeti-cantori, e del prof. Mauro Geraci dell’Università degli Studi di Messina, studioso ed interprete dell’arte dei cantastorie, i quali hanno ripercorso tutte le tappe di un’ambiziosa esperienza laboratoriale che ha coinvolto quest’anno la Dirigente Scolastica dell’Istituto “Rapisardi” dott.ssa Maria Grazia D’Amico, il dott. Luigi Sanfilippo  e le docenti di Lettere Prof.sse Concetta Giuseppina Palazzo, Daniela Privitera, Maria Luigia Quagliano e Anna Sanfilippo.

Due giovani cantastorie

Ad illustrare al pubblico i lavori svolti dalla Scuola, che si sono alternati agli intermezzi poetici e musicali del prof. Geraci e della piccola Ginevra Giuffrida, destinata a perpetuare l’eredità della famiglia Busacca, è stata la prof.ssa Quagliano, la quale, ispirandosi ai protagonisti siciliani del romanzo “Con i miei occhi” della prof.ssa Lina Gandolfo, per l’occasione invitata a salire sul palco, ha voluto affidare a due giovani cantastorie, le alunne Antonina Rapisarda e Hilary Corallo, rispettivamente della classe I A e della classe II A del Liceo Classico, il compito di recitare le poesie da lei stessa modellate sulla struttura di un coro tragico e intitolate “Maricchia” e “Cheli”, ove vien messo in discussione il rapporto fra maschio e femmina, fermo all’arcaica cultura della violenza e del predominio.

Lo spettacolo è proseguito con la “recitatio” della “Ballata del Carnevale”, composta dall’alunna Hilary Corallo di strofe di endecasillabi a rima baciata o assonante, che indica l’opportunità per gli uomini di essere se stessi, senza adattarsi sul volto alcuna maschera o vivere nella finzione. Uno spazio centrale è stato poi dedicato alla “performance” di una studentessa della classe IV LB del Liceo Artistico, Rita Leonardi, che col componimento dal titolo “Di nomu Santu si chiamava”, declamato insieme alla compagna Martina Lombardo, ha dato voce e colore, attraverso un elaborato grafico, al dramma del diciannovenne fidanzato della cugina, ucciso nel novembre 2024 a San Sebastiano al Vesuvio (in provincia di Napoli), per aver fatto da paciaro in una lite scoppiata a seguito di un pestone su un paio di scarpe costose.

La “Ballata del Liceo Rapisardi”

Alla fine delle tre esibizioni, la prof.ssa Sanfilippo ha interpretato la sua “Ballata del Liceo Rapisardi”, nata da un’idea del dott. Sanfilippo, autore dell’articolo “Lineamenti di storia-Paternò e il suo Istituto di Istruzione Superiore” (in “Archivio storico per la Sicilia Orientale”, anno VI, n.1, 2022), ma rifatta sullo schema metrico dei “cantari”, recitati nel sec. XIV in ottava rima da cantastorie e girovaghi con o senza accompagnamento musicale.

La consegna della targa

Ad impreziosire la serata, che si è conclusa con la consegna di una targa – premio all’Istituto “Rapisardi” per il suo lodevole impegno e con l’immancabile foto di rito, hanno contribuito anche le ex colleghe del Liceo Classico, prof.ssa Carmela Pino e prof.ssa Angela Rita Pistorio.

Articolo redatto in collaborazione con il dr. Luigi Sanfilippo e la prof. Anna Sanfilippo

Leggi l’articolo completo e guarda le foto su Newsicilia.it

 


Articolo di Etnanews24.it

Paternò: Successo per il progetto “Paternò e le piazze del mondo. Busacca e i cantastorie”

Il rilancio dei cantastorie, della loro voce, delle tradizioni riscoperte secondo nuove ed attuali prospettive, al centro del progetto “Paternò e le piazze del mondo. Busacca e i cantastorie”. L’obiettivo dell’Associazione culturale Cantastorie Busacca, attraverso la voce delle nuove generazioni, è stato quello di trasformare la piazza, la scuola, la parola cantata in strumenti didattici, in mediatori, per veicolare messaggi profondi e riscoprire il sapore della tradizione, partendo dall’analisi della realtà.

Una modalità nuova ed innovativa per ricordare e far conoscere la bellezza della parola cantata, di un’arte che è stata tramandata di generazione in generazione ma che non tutti conoscono, attraverso il progetto curato da Francesca Busacca e dal professore Mauro Geraci.

Superando la tradizionale forma del convegno è stata operata una scelta che si è rivelata vincente, caratterizzato dal coinvolgimento dei giovani studenti e nella ricerca di nuove promesse per il futuro della tradizione dei cantastorie. Il progetto ha preso il via lo scorso novembre con una giornata studio dedicata alla scoperta del mondo, delle voci e dei grandi protagonisti della tradizione dei cantastorie per concludersi sabato 8 febbraio sul palco del piccolo Teatro di Paternò, in cui sono stati presentati i testi realizzati dagli studenti dell’Istituto “Mario Rapisardi” di Paternò coinvolti nel progetto. Tra i temi affrontati, spiccano la violenza sulle donne e la cronaca locale, nello specifico, è stato rievocata la drammatica morte di   Santo Romano, avvenuta nella notte tra l’1 e il 2 novembre dello scorso anno. Il giovane fu assassinato con un colpo di pistola mentre cercava di placare una lite tra due gruppi di ragazzi.

Un lavoro di grande valore finanziato dall’Assessorato delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica della Regione Siciliana con la collaborazione del comune di Paternò. Un evento che si è rivelato non solo un omaggio alla tradizione dei cantastorie, ma anche una importante occasione per dare voce alle nuove generazioni, stimolando la riflessione su tematiche sociali di grande attualità attraverso l’arte della narrazione con gli interventi dei cantastorie Francesca Busacca, Mauro Geraci e la nuova promessa Ginevra Giuffrida. Presenti  il primo cittadino, Nino Naso, l’assessore alla cultura Giovambattista Caruso,  la dirigente dell’Istituto “Mario Rapisardi” di Paternò, Maria Grazia D’Amico.

A coronare la serata, la consegna di targhe ricordo per il sostegno all’Associazione Busacca. Riconoscimenti sono stati assegnati al Comune di Paternò, rappresentato dal dirigente architetto Anna Caruso, all’Istituto “Mario Rapisardi”, alla giovane cantastorie Ginevra Giuffrida e a Turi Marchese. Per il settore stampa, sono stati premiati la testata Ciak Tele Sud con la giornalista Mary Sottile e La Gazzetta Rossazzurra con Alfio Cartalemi.